Le intense stagioni di Tullio Serafin al Regio iniziarono alla fine del 1907, con la rappresentazione, il 19 dicembre, di “Ariana” di Massenet, per proseguire con “I maestri cantori” e il “Lohengrin”, “La bohème”, “La Wally” e il “Falstaff”. Confermato per il cartellone 1908-09, Serafin accentuò la presenza della musica tedesca con “La Valkiria” e l’opera di Karl Goldmark, “Un racconto d’inverno”: rappresentazione che richiamò a Torino l’autore, già memore del successo de “La regina di Saba” (1879). “La Gioconda”, “Iris” e “Norma” coprivano il versante italiano del programma, insieme alla novità assoluta di quella stagione, “Hellera” di Italo Montemezzi. La stagione 1909-10 vide ancora Serafin sul podio, e sulla scena “Tristano e Isotta”, “Erodiade” di Massenet, “Boris Godunov” di Musorgskij ed “Edmea” di Catalani (la stessa opera dell’esordio ufficiale di Toscanini, al Carignano nel 1886), “La festa del grano” di Don Giocondo Fino e “Guglielmo Ratcliff” di Mascagni. Dieci anni dopo egli riprese i contatti con il Teatro Regio per un biennio, 1921-22, nel corso del quale diresse fra l’altro “I maestri cantori”, “La traviata”, “Don Giovanni”, la novità assoluta “Ettore Fieramosca” del compositore torinese Carlo Adolfo Cantù e “Tannhäuser”, “I Puritani”, “La Wally”, “La figlia del re” di Adriano Lualdi, e “Faust”. Non bisogna dimenticare, fra gli sporadici concerti diretti da Serafin a Torino, i due del gennaio 1908, con la partecipazione del pianista Mieczys?aw Horszowski. Inoltre, alla data del 13 maggio 1911, Serafin era impegnato a Torino come direttore nel quadro delle manifestazioni concertistiche organizzate per l’Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro: nel Salone delle Feste al Valentino vi aveva diretto 1’11 maggio il terzo concerto della serie e sarebbe nuovamente salito sul podio il giorno 15, con la cantante torinese Chiarina Fino-Savio che, in quella circostanza, interpretò per la prima volta a Torino il poema lirico “Aretusa” per mezzosoprano e orchestra di Ottorino Respighi.